Dati allarmanti dal Ministero dell'Economia
Questi professori ci stanno portando nel baratro!
Dai dati del Ministero dell'Economia dai quali si evince che le entrate
tributarie sono diminuite del 2,9%, emerge una sola cosa, che poi è una
regola basilare di economia e questi "professori" dovrebbero conoscere
bene: in tempo di recessione, se si vuole uscire dalla crisi, non
bisogna aumentare le tasse per far si che il gettito aumenti, bensì
occorre diminuirle, perchè se al cittadino a fine mese rimangono più
soldi in tasca è ovvio che sarà portato a spendere di più. In questo
modo cresceranno i consumi, con tutta una serie di conseguenze a catena,
vale a dire che le piccole e medie imprese usciranno, a loro volta,
dalla crisi, quindi avranno più entrate e pagheranno più tasse e,
soprattutto, non saranno costrette a chiudere facendo perdere
posti di lavoro, cosa che portebbe, invece, ad una contrazione dei
consumi, quindi minor gettito per le casse dello Stato.
Se il
cittadino spende quasi tutti i suoi soldi per pagare le tasse, non potrà
mai spendere per altro che non siano beni di prima necessità.
Vorrei, inoltre, fare qualche considerazione sull'IMU. Questa non è
altro che una patrimoniale mascherata da questo acronimo, che sarà un
fardello pesantissimo sulle teste degli italiani. Per chi ha conoscenze
in materia di diritto tributario sa benissimo che un principio
fondamentale è quello secondo il quale, ove si può, si tenta di
eliminare la "DOPPIA IMPOSIZIONE SULLO STESSO REDDITO", perchè ciò
sarebbe iniquo. Il reddito, specialmente quello che ha consentito
all'80% e più degli italiani di avere una casa, è stato già tassato
attraverso una prima imposizione, ad esempio attraverso l'IRPEF.
Pertanto, mettere una tassa sulle abitazioni, consisterebbe nell'andare a
tassare, per la seconda volta, lo stesso reddito, violando il principio
sù menzionato.Ma vorrei dire altresì che, mentre la vecchia ICI era
un'imposta che rimaneva ai comuni, dell'IMU i comuni vedranno ben poco,
quindi con questi soldi non si aggiusteranno le strade, non
miglioreranno i servizi comunali, non si andrà ad avere più efficacia ed
efficienza, principi che dovrebbero informare l'azione di tutta la
P.A., ma andranno a Roma e si perderanno nei mille rivoli del biancio
dello Stato.
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