giovedì 7 giugno 2012

Dati allarmanti dal Ministero dell'Economia

Questi professori ci stanno portando nel baratro!

Dai dati del Ministero dell'Economia dai quali si evince che le entrate tributarie sono diminuite del 2,9%, emerge una sola cosa, che poi è una regola basilare di economia e questi "professori" dovrebbero conoscere bene: in tempo di recessione, se si vuole uscire dalla crisi, non bisogna aumentare le tasse per far si che il gettito aumenti, bensì occorre diminuirle, perchè se al cittadino a fine mese rimangono più soldi in tasca è ovvio che sarà portato a spendere di più. In questo modo cresceranno i consumi, con tutta una serie di conseguenze a catena, vale a dire che le piccole e medie imprese usciranno, a loro volta, dalla crisi, quindi avranno più entrate e pagheranno più tasse e, soprattutto, non saranno costrette a chiudere facendo perdere posti di lavoro, cosa che portebbe, invece, ad una contrazione dei consumi, quindi minor gettito per le casse dello Stato.
Se il cittadino spende quasi tutti i suoi soldi per pagare le tasse, non potrà mai spendere per altro che non siano beni di prima necessità.
Vorrei, inoltre, fare qualche considerazione sull'IMU. Questa non è altro che una patrimoniale mascherata da questo acronimo, che sarà un fardello pesantissimo sulle teste degli italiani. Per chi ha conoscenze in materia di diritto tributario sa benissimo che un principio fondamentale è quello secondo il quale, ove si può, si tenta di eliminare la "DOPPIA IMPOSIZIONE SULLO STESSO REDDITO", perchè ciò sarebbe iniquo. Il reddito, specialmente quello che ha consentito all'80% e più degli italiani di avere una casa, è stato già tassato attraverso una prima imposizione, ad esempio attraverso l'IRPEF. Pertanto, mettere una tassa sulle abitazioni, consisterebbe nell'andare a tassare, per la seconda volta, lo stesso reddito, violando il principio sù menzionato.Ma vorrei dire altresì che, mentre la vecchia ICI era un'imposta che rimaneva ai comuni, dell'IMU i comuni vedranno ben poco, quindi con questi soldi non si aggiusteranno le strade, non miglioreranno i servizi comunali, non si andrà ad avere più efficacia ed efficienza, principi che dovrebbero informare l'azione di tutta la P.A., ma andranno a Roma e si perderanno nei mille rivoli del biancio dello Stato.

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