(da ladestrasiciliana.it)
Nel giorno voluto dal premier Berlusconi per la mobilitazione a sostegno del suo governo, alla kermesse della Destra - che in Sicilia si ritrova unanimenente nella leadership di Nello Musumeci - si sono registrate le presenze di tutti i partiti che compongono la nuova coalizione di centrodestra.
Al microfono si sono alternati il senatore Domenico Nania e l'onorevole Giuseppe Castiglione, co-coordinatori del Pdl, che hanno voluto rimarcare la scelta politica che il partito del premier, in presenza dello stesso Berlusconi, ha voluto consacrare alla Festa di Taormina: il Pdl e La Destra, dopo il veto imposto da Gianfranco Fini, oggi sono alleati e il rapporto è destinato a diventare sempre più solidto.
"Siamo convinti che il bipolarismo sia per l'Italia una scelta irreversibile", ha chiosato Nania, ed è proprio in questa visione che la partnership tra Pdl e Destra è destinata a rafforzarsi. Dal canto suo, Castiglione ha rivendicato "di aver voluto accanto a sè il partito di Musumeci fin dal 2008" e oggi "sono convinto che la collaborazione tra noi e la Destra debba diventare strategica come quella con la Lega".
Dello stesso spirito gli interventi del senatore Salvo Fleres, in rappresentanza del movimento Forza del Sud di Gianfranco Miccichè, e del deputato regionale Cateno De Luca, leader di Sicilia Vera e capogruppo all'Ars. Fleres ha rivendicato "la necessità di dare rappresentanza "alle ragioni del Mezzogiorno per ribadire che la svolta federalista non deve spaventare la Sicilia, ma deve vederci protagonisti di questo nuovo percorso". De Luca si è invece soffermato sulla necessità di "rilanciare l'azione della Regione siciliana" e, in quest'ottica ha invitato il partito di Musumeci e Storace a considerarlo "a disposizione per battaglie comuni".
Hanno offerto il loro saluto al congresso anche l'onorevole Angelo Paffumi, in rappresentanza del movimento Noi Sud, e l'ex vicepresidente della Provincia etnea, Nello Catalano, per conto dei Popolari di Italia Domani.
La lunga parentesi dei saluti, che ha fornito plasticamente la prima rappresentazione del nuovo centrodestra siciliano (ma tutti i partiti erano stati invitati al congresso), è stata preceduta dalla relazione del segretario regionale Gino Ioppolo (accanto a lui i due vicesegretari regionali Filippo Cangemi e Rosaria Leonardi).
Ioppolo, che ha ripercorso gli ultimi tre anni di attività politica de La Destra in Sicilia, ha proposto al congresso un documento che sintetizza le quattro principali campagna politiche che il partito ha in programma nei prossimi mesi: "Seppure non saremo presenti all'Ars, fino alla prossime elezioni - ha detto Ioppolo - ciò non vuol dire che non si possa diventare protagonisti anche dell'attività legislativa. Saremo il novantunesimo deputato, quello che resta tra la gente, e promuoveremo quattro disegni di legge di iniziativa popolare: chiederemo le firme dei siciliani per dare alla Regione una legge obiettivo sulle infrastrutture, per ritornare alla doppia scheda nelle elezioni, per consentire a tutti i cittadini di possedere una casa con il mutuo sociale e per abolire finalmente gli Enti inutili in Sicilia".
Ospite d'onore del congresso e allo stesso tempo padrone di casa, Francesco Storace ha ricordato che "siamo l'unico partito di questa seconda Repubblica che elegge direttamente il suo segretario regionale e questo è un segno di democrazia". Il segretario nazionale si è poi soffermato sulle vicende politiche di questi giorni "il 14 dicembre il nostro auspicio è che Silvio Berlusconi esca rafforzato e che vengano presentate agli italiani le responsabilità di chi ha aperto una crisi di governo senza nessun vero motivo e ha esposto il Paese a contraccolpi economici insostenibili in tempo di crisi. Tuttavia - ha detto Storace - lo sbocco elettorale sarà probabilmente inevitabile e noi avremo il compito meraviglioso di riportare la Destra in Parlamento e al governo del Paese".
A chiudere i lavori l'intervento di Nello Musumeci. "In questi anni - ha esordito - abbiamo scelto la via della coerenza e della lealtà ai nostri valori e agli elettori che ci hanno nel tempo premiato con il loro consenso. Al nostro congresso si è lavorato per costruire un grande consonanza tra la politica e la società, ma anche nella politica stessa. Oggi siamo più forti e non soltanto perchè il contesto politico ha messo davanti agli occhi delle gente la realtà delle cose che andiamo ripetendo da anni. Siamo più forti - ha concluso - perchè siamo determinanti nel centrodestra e con questa coalizione, nella logica del bipolarismo, vogliamo lavorare per vincere assieme".
Al congresso - cui hanno partecipato tutti i segretari provinciali siciliani (Silvano Arbuse, Fabio Bennici, Filippo Cangemi, Gaetano Di Maggio, Roberto Gallo, Giuseppe Pollicino, Ruggero Razza e Nunzio Storaci) - si sono ritrovati tanti volti della Destra siciliana. Dal penalista Enrico Trantino, che del partito è dirigente nazionale, all'ex sindaco di Ragusa Mimmo Arezzo, passando per tre degli ultimi segretari provinciali di An: il ragusano Giuseppe Di Pasquale, l'aretuseo Vittorio Aguglia, il catanese Gaetano Pirrone. E tanti altri "militanti" dell'ex partito di Fini presenti in sala hanno voluto manifestare la loro intenzione di ritornare alla politica.
La Destra in Sicilia conta su numerosi amministratori locali, tutti presenti al congresso, tra cui il sindaco di Scordia Angelo Agnello, l'assessore provinciale Giovanni Ciampi, i consiglieri di quattro Province Regionali, un centinaio tra consiglieri e assessori comunali.
Al termine del dibattito, l'assemblea ha rieletto Gino Ioppolo quale segretario regionale del partito.